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Cinema, gli eccessi del grande schermo

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lady devil
view post Posted on 21/6/2007, 20:53




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Roma, 20 giu . - (Ign) - Piccole variazioni sul tema, fantasticherie, vere e proprie bufale. Il grande schermo è una miniera di 'eccessi'. Dal kolossal Troy del regista Wolfgang Petersen (2004) che narra in modo totalmente autonomo rispetto all'Iliade di Omero la guerra di Troia al punto da farla durare 'per esigenze di scena' due settimane al posto che un decennio. Nel film mancano alcuni personaggi come 'Cassandra', e Patroclo viene presentato come il cugino di Achille, mentre nella storia era suo amico e, a quanto pare, anche suo amante. Per non parlare poi di Spartacus (1960), pellicola memorabile di Stanley Kubrick, dove però a guardare con attenzione si vede la cicatrice della vaccinazione - ovviamente ai tempi non esisteva - sul braccio dell'attore Kirk Douglas. Da non perdere poi la scena in cui il cadavere di un gladiatore rialza d'istinto la testa e alla vista della cinepresa la riabbassa.. D'altronde il kolossal è passato alla storia per la scena in cui le 'legioni romane indossano orologi e scarpe da tennis sotto le tuniche'. Dalla veloce carrellata memorabile l'improvvisa comparsa di una Fiat 500 - quasi fosse uno spot - sullo sfondo dell'ottocentesco Albero degli Zoccoli di Ermanno Olmi e il Cristo di 'The Passion' che porta tutta la croce, mentre in realtà sembra avesse portato solo la parte centrale della trave come nel film di Zeffirelli. E che dire poi di un improbabile Lancillotto che gioca a scacchi - gioco diffuso in Europa nell'XI secolo - nei Cavalieri della Tavola Rotonda e le tigri, utilizzate nell'arena al posto dei leoni, nel Gladiatore di Ridley Scott (2000). Più di qualcosa non torna anche nella storia di Eva Perón, impersonata dalla rockstar Madonna nel film 'Evita' (1966) di Alan Parker. Quando si narra del viaggio della donna in Europa, si dice che andò in Spagna, Italia e Francia senza far menzione della Svizzera (dove fu presa a pomodorate), Principato di Monaco e Portogallo. Nulla di più lontano dal vero anche per l'immagine del cognato Juan Perón: brutto, calvo e un po' truffaldino. Sembra invece che nella realtà fosse stato un bel giovane, dedito più alle avventure galanti che ai loschi affari. Realtà storica magistralmente travisata anche nel finale. Nell'ultimo discorso che Evita pronuncia dal balcone si vede una 'first lady' piangente e avvilita, mentre nella realtà il suo discorso fu estremamente minaccioso e violento nei confronti degli oppositori. Qualcosa non torna anche in Titanic (1997) di James Cameron, dove il sole tramonta dalla parte sbagliata e in una scena del film 'La Meglio Gioventù' (2003) di Marco Tullio Giordana, dove si sente 'Might just take your life' dei Deep Purple. Nel film siamo nel 1966, ma il brano è del 1974. Ma non si salva neanche 'Fahrenheit 9/11' del premio Oscar Michael Moore. L'accusa però stavolta è un po' più grave: lo scrittore Ray Bradbury sostiene di "essere stato derubato del titolo del suo romanzo". "Gli ha cambiato le cifre - accusa Bradbury (il suo era Fahrenheit 451, ndr) - e l'ha usato senza neanche chiedermi il permesso".

Informazioni prese da http://it.news.yahoo.com/
 
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