Insomma, si può ben dire che il giovane Tite Kubo (o Taito Kubo, come sarebbe più corretto) sia riuscito nell’impresa straordinaria di capitalizzare su di sé l’attenzione della maggior parte dei fruitori del mercato dei manga.
Certo, questo successo non è germinato all’improvviso. Per chi conosce infatti un minimo questo mondo, non è difficile vedere dietro di esso la regia sapiente degli editor di Shonen Jump, vero e proprio caposaldo dell’editoria nipponica per quanto concerne i manga per ragazzi, le cui colonne hanno ospitato, in passato, lavori come Dragonball di Akira Toriyama, o, per rimanere sull’attualità, il fortunatissimo Naruto di Masashi Kishimoto.
Da sempre, e mi si perdoni il gioco di parole, Shonen Jump vuol dire Shonen Mangacioè: azione, scontri, prove su prove da superare, nonché un pizzico di soprannaturale e di tradizione a condire il tutto.
Bleach, dal canto suo, non denuncia la mancanza di nessuno di questi elementi. La storia è costruita intorno al giovane Ichigo (cioè 'fragola' in giapponese), che vive con le due sorelle e il padre medico. Il nostro eroe possiede la capacità di vedere le anime dei defunti - e già questo contribuisce a farne un tipo del tutto fuori dall’ordinario - e, cosa ancor più inaspettata, riceve un giorno la visita di una shinigami, una divinità della morte, che si presenta a lui sotto le vesti di una graziosa quanto altera giovane ragazza di nome Rukia.
Nel tentativo di combattere uno hollow, cioè uno spirito malvagio che vaga sulla terra, Rukia prova a trasferire a Ichigo parte dei suoi poteri. Qualcosa, però, va storto, e Ichigo si trova ad acquisire in blocco le capacità di uno shinigami.
Hanno così inizio una serie di vicende che sembrerebbero essere solo un primo abbozzo di trama - quasi uno sfondo - su cui impiantare la vera e propria quest che interesserà Ichigo.
Per il momento, almeno a giudicare dai 3 numeri pubblicati in Italia, ci troviamo di fronte a un nutrito gruppo di personaggi, ognuno ben caratterizzato, nonché a un potenziale narrativo di tutto rispetto.
La resa grafica è più che buona. Il tratto è nervoso, ma non scarno, e anzi dimostra maturità e vivacità, specialmente per quanto concerne la resa delle scene inerenti i combattimenti, laddove onomatopee e linee cinetiche sottolineano gli ampi movimenti dei personaggi.
Accattivante anche il character design, che si fa ben volere per la sua immediatezza e riconoscibilità.
Insomma: un manga consigliato a chi ama il genere, e vuole passare momenti divertenti nel segno della classica tradizione shonen giapponese.
Per gli altri: beh, c’è sempre Tezuka, no?
Tite Kubo
Bleach
pp. 210
Planet Manga
Euro 3,50
Recensione presa da :
http://www.komix.it/modules.php?name=News&...rticle&sid=5281Anche questo e' un manga che mi attira, non solo perche' e' bello, ma soprattutto perche' parla del mondo degli Shinigami, *___* me fanatica di ste cose buhahhaha XD